31 ago 2010


Lui 38enne marocchino, lei 25 anni e italiana, bergamasca: era incinta e lui la colpita a calci e a pugni, facendole perdere il bambino di 3 mesi in grembo.



Il tutto è per una lite e si sa che l'amore è cieco, ma ancora più cieca o disonesta, da sporcaccioni, è la cultura dei buonisti.



Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?



Troppe, ma l'amore non vede e un marocchino di 38 anni diventa il principe azzurro: no, non faccio una questione razziale, ma solo culturale, di lingua diversa, di abitudini e tradizioni distanti, soprattutto di concezione di vita.



Così molte ragazze italiane e straniere pagano perché qualcuno ha predicato in Chiesa o dalla stampa, dai sindacati, dai comizi politici che bisogna volerci tutti bene.



Ma che vadano tutti costoro a fan culo!



In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.

A Bergamo, 25 viene accoltellata dal compagno magrebino

Lui 38enne marocchino, lei 25 anni e italiana, bergamasca: era incinta e lui la colpita a calci e a pugni, facendole perdere il bambino di 3 mesi in grembo.

Il tutto è per una lite e si sa che l'amore è cieco, ma ancora più cieca o disonesta, da sporcaccioni, è la cultura dei buonisti.

Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?

Troppe, ma l'amore non vede e un marocchino di 38 anni diventa il principe azzurro: no, non faccio una questione razziale, ma solo culturale, di lingua diversa, di abitudini e tradizioni distanti, soprattutto di concezione di vita.

Così molte ragazze italiane e straniere pagano perché qualcuno ha predicato in Chiesa o dalla stampa, dai sindacati, dai comizi politici che bisogna volerci tutti bene.

Ma che vadano tutti costoro a fan culo!

In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.

Bergamo, marocchino picchia la fidanzata italiana

Lui 38enne marocchino, lei 25 anni e italiana, bergamasca: era incinta e lui la colpita a calci e a pugni, facendole perdere il bambino di 3 mesi in grembo.

Il tutto è per una lite e si sa che l'amore è cieco, ma ancora più cieca o disonesta, da sporcaccioni, è la cultura dei buonisti.

Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?

Troppe, ma l'amore non vede e un marocchino di 38 anni diventa il principe azzurro: no, non faccio una questione razziale, ma solo culturale, di lingua diversa, di abitudini e tradizioni distanti, soprattutto di concezione di vita.

Così molte ragazze italiane e straniere pagano perché qualcuno ha predicato in Chiesa o dalla stampa, dai sindacati, dai comizi politici che bisogna volerci tutti bene.

Ma che vadano tutti costoro a fan culo!

In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.

Bergamasca accoltellata da Marocchino

Lui 38enne marocchino, lei 25 anni e italiana, bergamasca: era incinta e lui la colpita a calci e a pugni, facendole perdere il bambino di 3 mesi in grembo.

Il tutto è per una lite e si sa che l'amore è cieco, ma ancora più cieca o disonesta, da sporcaccioni, è la cultura dei buonisti.

Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?

Troppe, ma l'amore non vede e un marocchino di 38 anni diventa il principe azzurro: no, non faccio una questione razziale, ma solo culturale, di lingua diversa, di abitudini e tradizioni distanti, soprattutto di concezione di vita.

Così molte ragazze italiane e straniere pagano perché qualcuno ha predicato in Chiesa o dalla stampa, dai sindacati, dai comizi politici che bisogna volerci tutti bene.

Ma che vadano tutti costoro a fan culo!

In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.

Marocchino accoltella la sua ragazza e le fa perdere il bambino

 

Lui 38enne marocchino, lei 25 anni e italiana, bergamasca: era incinta e lui la colpita a calci e a pugni, facendole perdere il bambino di 3 mesi in grembo.

Il tutto è per una lite e si sa che l'amore è cieco, ma ancora più cieca o disonesta, da sporcaccioni, è la cultura dei buonisti.

Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?

Troppe, ma l'amore non vede e un marocchino di 38 anni diventa il principe azzurro: no, non faccio una questione razziale, ma solo culturale, di lingua diversa, di abitudini e tradizioni distanti, soprattutto di concezione di vita.

Così molte ragazze italiane e straniere pagano perché qualcuno ha predicato in Chiesa o dalla stampa, dai sindacati, dai comizi politici che bisogna volerci tutti bene.

Ma che vadano tutti costoro a fan culo!

In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.

Botte e coltellate contro la fidanzata incinta

 

Lui 38enne marocchino, lei 25 anni e italiana, bergamasca: era incinta e lui la colpita a calci e a pugni, facendole perdere il bambino di 3 mesi in grembo.

Il tutto è per una lite e si sa che l'amore è cieco, ma ancora più cieca o disonesta, da sporcaccioni, è la cultura dei buonisti.

Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?

Troppe, ma l'amore non vede e un marocchino di 38 anni diventa il principe azzurro: no, non faccio una questione razziale, ma solo culturale, di lingua diversa, di abitudini e tradizioni distanti, soprattutto di concezione di vita.

Così molte ragazze italiane e straniere pagano perché qualcuno ha predicato in Chiesa o dalla stampa, dai sindacati, dai comizi politici che bisogna volerci tutti bene.

Ma che vadano tutti costoro a fan culo!

In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.

Tacete e guardate il frutto di questa integrazione a Bergamo

 

Lui 38enne marocchino, lei 25 anni e italiana, bergamasca: era incinta e lui la colpita a calci e a pugni, facendole perdere il bambino di 3 mesi in grembo.

Il tutto è per una lite e si sa che l'amore è cieco, ma ancora più cieca o disonesta, da sporcaccioni, è la cultura dei buonisti.

Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?

Troppe, ma l'amore non vede e un marocchino di 38 anni diventa il principe azzurro: no, non faccio una questione razziale, ma solo culturale, di lingua diversa, di abitudini e tradizioni distanti, soprattutto di concezione di vita.

Così molte ragazze italiane e straniere pagano perché qualcuno ha predicato in Chiesa o dalla stampa, dai sindacati, dai comizi politici che bisogna volerci tutti bene.

Ma che vadano tutti costoro a fan culo!

In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.

25 anni lei e 38 lui, un amore finito male

 

Lui 38enne marocchino, lei 25 anni e italiana, bergamasca: era incinta e lui la colpita a calci e a pugni, facendole perdere il bambino di 3 mesi in grembo.

Il tutto è per una lite e si sa che l'amore è cieco, ma ancora più cieca o disonesta, da sporcaccioni, è la cultura dei buonisti.

Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?

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Così molte ragazze italiane e straniere pagano perché qualcuno ha predicato in Chiesa o dalla stampa, dai sindacati, dai comizi politici che bisogna volerci tutti bene.

Ma che vadano tutti costoro a fan culo!

In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.

Basta con l'ipocrisia, dite la verità sulle violenze sulle donne

 

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Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?

Troppe, ma l'amore non vede e un marocchino di 38 anni diventa il principe azzurro: no, non faccio una questione razziale, ma solo culturale, di lingua diversa, di abitudini e tradizioni distanti, soprattutto di concezione di vita.

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In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.

Magrebino accoltella a Bergamo la sua ragazza italiana. Ora cosa dicono i buonisti?

 
Lui 38enne marocchino, lei 25 anni e italiana, bergamasca: era incinta e lui la colpita a calci e a pugni, facendole perdere il bambino di 3 mesi in grembo.
Il tutto è per una lite e si sa che l'amore è cieco, ma ancora più cieca o disonesta, da sporcaccioni, è la cultura dei buonisti.
Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?
Troppe, ma l'amore non vede e un marocchino di 38 anni diventa il principe azzurro: no, non faccio una questione razziale, ma solo culturale, di lingua diversa, di abitudini e tradizioni distanti, soprattutto di concezione di vita.
Così molte ragazze italiane e straniere pagano perché qualcuno ha predicato in Chiesa o dalla stampa, dai sindacati, dai comizi politici che bisogna volerci tutti bene.
In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.

Dopo tante prediche è ora di reagire, basta con le menzogne sull'integrazione

 

Lui 38enne marocchino, lei 25 anni e italiana, bergamasca: era incinta e lui la colpita a calci e a pugni, facendole perdere il bambino di 3 mesi in grembo.

Il tutto è per una lite e si sa che l'amore è cieco, ma ancora più cieca o disonesta, da sporcaccioni, è la cultura dei buonisti.

Quante ragazze depresse, forse pure ritardate, o con un livello culturale basso, o bassissimo cadono vittima di violenze?

Troppe, ma l'amore non vede e un marocchino di 38 anni diventa il principe azzurro: no, non faccio una questione razziale, ma solo culturale, di lingua diversa, di abitudini e tradizioni distanti, soprattutto di concezione di vita.

Così molte ragazze italiane e straniere pagano perché qualcuno ha predicato in Chiesa o dalla stampa, dai sindacati, dai comizi politici che bisogna volerci tutti bene.

Ma che vadano tutti costoro a fan culo!

In troppi e in troppe stanno pagando per la loro minchioneria criminale.


Bergamo, PROVINCIA PRESENTA ALLA FIERA DI SANT’ALESSANDRO IL LIBRO DIDATTICO “MARIO IL VOLONTARIO”

LA PROVINCIA DI BERGAMO PRESENTA ALLA FIERA DI SANT’ALESSANDRO IL LIBRO DIDATTICO “MARIO IL VOLONTARIO”



Venerdì 3 settembre, nella giornata di apertura della Fiera agricola di Sant’Alessandro, la Provincia di Bergamo presenta il libro per ragazzi “Mario il Volontario”, una pubblicazione didattica concepita per favorire un concreto approccio delle giovani generazioni alla realtà della Protezione civile, con particolare riferimento all’organizzazione presente in Bergamasca.

“Il testo – afferma il presidente della Provincia Ettore Pirovano – è nato come strumento educativo per divulgare presso bambini e ragazzi la conoscenza di un argomento fondamentale, che riguarda la sicurezza di tutti noi: il testo è incentrato sul ruolo della Protezione civile, del suo quotidiano lavoro di osservazione della natura e dei suoi segnali, un impegno finalizzato a prevenire le calamità naturali e a intervenire prontamente a favore delle popolazioni colpite da alcune di queste vicende drammatiche”.

“Si tratta di una pubblicazione – continua il Presidente- che la Provincia dedica al territorio bergamasco e a tutti coloro che, a vario titolo, contribuiscono a mantenerlo vivo, conservando e sviluppando questo grande patrimonio di natura e cultura”.

“La Protezione civile – ricorda Fausto Carrara, assessore alla Protezione civile, Attività giovanili, Politiche montane e Polizia provinciale – è una organizzazione benemerita fatta di migliaia di persone che dedicano gratuitamente parte del proprio tempo a opere di messa in sicurezza del patrimonio ambientale e di prevenzione di frane, incendi, esondazioni e alluvioni”.

Nelle pagine del testo si spiegano in modo semplice e veloce tutte le strutture e le attività che si mettono in campo per proteggere la vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, catastrofi e altri eventi.

Quando si parla di calamità naturali ci si riferisce ad alluvioni, frane, incendi, terremoti. Ma ci sono anche pericoli derivanti dalle attività umane, come incidenti nelle industrie, fughe di gas tossici, inquinamento delle acque e così via. In molti di questi ambiti il ruolo della Protezione civile è strettamente collegato agli interventi posti in essere dalla Polizia provinciale.

“Il nostro territorio - ricorda Carrara - presenta un’ampia gamma di possibili calamità: ciò rende necessario un sistema di protezione civile che assicuri in ogni zona la presenza di risorse umane, mezzi, capacità operative e decisionali in grado di intervenire in tempi brevissimi in caso di emergenza. Ma è fondamentale anche operare con continuità per prevenire e, per quanto possibile, prevedere i disastri”.

È coinvolta in questa funzione tutta l'organizzazione dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni, oltre a numerosi altri enti. Anche la società civile partecipa al Servizio nazionale della Protezione civile attraverso le organizzazioni di volontari.

Il testo, come si legge nelle pagine introduttive, è rivolto principalmente alle giovani generazioni. “Abbiamo inteso lanciare un messaggio agli uomini e alle donne di domani” – ha spiegato Carrara. “A tutti quei giovani che saranno chiamati negli anni a esprimere il senso di un impegno civico fondamentale per il futuro della nostra comunità. A questi cittadini in cammino, la lettura di questo libro spalancherà, ne siamo certi, le porte di un mondo dove potranno imparare moltissime cose sulla natura e sull’Uomo, la solidarietà e il volontariato. Potranno capire cos’è la Protezione civile e a cosa serve, comprendere come ognuno di noi può contribuire a rendere più sicura una passeggiata nei boschi o cosa sia meglio evitare nel caso di un’alluvione.

“Mario il Volontario” è il protagonista e la voce narrante della storia – chiarisce l’assessore provinciale. - E’ solo parzialmente un personaggio di fantasia, perché lo abbiamo immaginato ispirandoci alle storie vere delle migliaia di volontari che collaborano con la Protezione civile”.

Il libro è suddiviso in cinque sezioni, tante quante sono le categorie di rischio con cui la Protezione civile classifica i pericoli: rischio incendio, rischio idrogeologico, rischio valanghe, rischio sismico e rischio antropico. Per ciascuna di queste categorie “Mario il Volontario” offre ai lettori storie, alcune allegre altre commoventi, schede tecniche, giochi e indovinelli, proverbi, ‘pillole’ di saggezza popolare e molto altro. Il libro è strutturato anche per stimolare approfondimenti in classe con gli insegnanti o a casa con i genitori.

“Questa pubblicazione – commenta Luigi Roffia, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale – è l’ennesima dimostrazione dell’impegno della Provincia a favore del mondo della scuola e si somma alla serie di eccellenti supporti formativi che l’amministrazione provinciale mette a disposizione degli studenti bergamaschi e dei loro docenti. In particolare, questo libro è destinato a dare un contributo concreto all’opera continua e interdisciplinare di costruzione del senso civico degli alunni che la scuola è chiamata a svolgere”.

“Il testo è stato scritto per bambini e ragazzi - conclude Stefania Pendezza, autrice dei testi- ma potrà rappresentare una lettura originale anche per gli adulti, in quanto i suoi contenuti sono stati definiti proprio a partire dai racconti e dalle testimonianze dei volontari bergamaschi, che hanno consegnato alle stampe il senso più profondo del proprio impegno quotidiano. Le schede riassuntive e i coinvolgenti giochi didattici che accompagnano la narrazione rappresentano inoltre un’opportunità per scoprire in forma sintetica le competenze della Protezione civile e alcune norme comportamentali da seguire in caso di emergenza”.

Bergamo, presentazione del libro sul mondo della protezione civile "Mario il volontario"

PROVINCIA DI BERGAMO

Via Torquato Tasso 8, 24121 BERGAMO

Tel. 035 387237- 035 387530 Fax. 035 219.880


e-mail: info@provincia.bergamo.it

UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE



Bergamo, 30 agosto 2010



COMUNICATO STAMPA



Lunedì 30 agosto 2010 allo spazio Viterbi della Provincia si è tenuta la presentazione del libro sul mondo della protezione civile "Mario il volontario”, una pubblicazione della Provincia per far conoscere alle giovani generazioni il lavoro quotidiano svolto dalla protezione civile, con particolare riferimento alle organizzazioni bergamasche.

Sono intervenuti: Ettore Pirovano presidente della Provincia, l'assessore alla Protezione civile Fausto Carrara accompagnato dal dirigente Alberto Cigliano, Luigi Roffia dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, l'autrice del testo Stefania Pendezza e il volontario di protezione civile Mario, a cui è ispirato il personaggio.

“Il testo - come ha ricordato il presidente Ettore Pirovano - è incentrato sul ruolo della Protezione civile, del suo quotidiano lavoro di osservazione della natura e dei suoi segnali, così da prevenire le calamità naturali e  intervenire prontamente in caso di bisogno”.

Per Luigi Roffia, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale "si tratta dell’ennesima dimostrazione dell’impegno della Provincia a favore del mondo della scuola. Un’iniziativa che si somma alla serie di eccellenti supporti formativi che l’amministrazione provinciale mette a disposizione degli studenti bergamaschi e dei loro docenti".

"Si tratta di un tributo alle migliaia di volontari - circa 8.000 - che operano da decenni nel territorio. Vogliamo arrivare a tutte le scuole e a tutti i ragazzi per far conoscere loro i volti di questi “supereroi” che dedicano il loro tempo alla collettività",  dichiara l'assessore Fausto Carrara.

Protagonista della pubblicazione, che si presenta come un fumetto divertente e colorato è Mario, una figura ispirata a un "volontario in carne e ossa" della protezione civile.

Il libro è suddiviso in cinque sezioni, tante quante sono le categorie di rischio con cui la Protezione civile classifica i pericoli: rischio incendio, rischio idrogeologico, rischio valanghe, rischio sismico e rischio antropico. Per ciascuna di queste categorie Mario offre ai lettori storie, alcune allegre altre commoventi, schede tecniche, giochi e indovinelli, proverbi, ‘pillole’ di saggezza popolare e molto altro.

Le prime copie di Mario il volontario saranno disponibili venerdì 3 settembre, nella giornata di apertura della Fiera agricola di Sant’Alessandro, nello stand della Provincia. Altre copie verranno distribuite prossimamente dalla Provincia in occasione dell'iniziativa "Fiumi sicuri" e attraverso le scuole del territorio.

Bergamo, Spazio Viterbi il 6° Memorial Davide Fardelli

PROVINCIA DI BERGAMO

Via Torquato Tasso 8, 24121 BERGAMO

Tel. 035 387237- 035 387530 Fax. 035 219.880


e-mail: info@provincia.bergamo.it

UFFICIO STAMPA E COMUNICAZIONE

Bergamo, 30 agosto 2010

 
COMUNICATO STAMPA

Allo Spazio Viterbi il 6° Memorial Davide Fardelli



Conferenza stampa domani martedì 31 agosto alle ore 11.30, allo spazio Viterbi della Provincia (in via Tasso 8), per la presentazione del 6° Memorial “Davide Fardelli”, la gara internazionale a cronometro organizzata in memoria del giovane campione Davide Fardelli, deceduto a seguito di un incidente in bicicletta nel agosto 2004.



La manifestazione, che quest’anno si svolgerà a Rogno domenica prossima 5 settembre, è organizzata dal gruppo Fardelli global, con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Bergamo e Comune di Rogno.



Saranno presenti: Alessandro Cottini assessore allo Sport della Provincia, il padre di Davide. Ottorino Fardelli, Dario Colossi sindaco di Rogno, Ivan Gotti campione ciclista nonché amico di Davide, Michelle Gamba presidente provinciale Fci (Federazione ciclistica italiana) e Gianni Sommariva vicepresidente Fci nazionale.

I media di Teheran chiedono la morte di Carla Bruni

Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast cerca di spegnere le proteste della Francia: "Non approviamo il ricorso a commenti offensivi contro cariche istituzionali straniere".

La campagna contro la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, portata avanti da Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, sta provocando le reazioni violente degli estremisti islamici iraniani: Carla è stata chiamata prostituta e pure lei meriterebbe, secondo questi esaltati, la lapidazione.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, che invitava alla conversione all'Islam, dove le donne sono “protette”, in quale senso però non si capisce, tutti noi sappiamo cosa attende nel futuro dei nostri figli e figlie: il Pd vuole dare il voto a costoro, con Gianfranco Fini in prima fila, invece Berlusconi lascia che un dittatore strambo faccia delle belle prediche a un po' di “disperata” che se lo “bevono” per 100 euro, poverette.

Attacco iraniano contro Carla Bruni

Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast cerca di spegnere le proteste della Francia: "Non approviamo il ricorso a commenti offensivi contro cariche istituzionali straniere".

La campagna contro la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, portata avanti da Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, sta provocando le reazioni violente degli estremisti islamici iraniani: Carla è stata chiamata prostituta e pure lei meriterebbe, secondo questi esaltati, la lapidazione.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, che invitava alla conversione all'Islam, dove le donne sono “protette”, in quale senso però non si capisce, tutti noi sappiamo cosa attende nel futuro dei nostri figli e figlie: il Pd vuole dare il voto a costoro, con Gianfranco Fini in prima fila, invece Berlusconi lascia che un dittatore strambo faccia delle belle prediche a un po' di “disperata” che se lo “bevono” per 100 euro, poverette.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, ora la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani

 Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast cerca di spegnere le proteste della Francia: "Non approviamo il ricorso a commenti offensivi contro cariche istituzionali straniere".

La campagna contro la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, portata avanti da Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, sta provocando le reazioni violente degli estremisti islamici iraniani: Carla è stata chiamata prostituta e pure lei meriterebbe, secondo questi esaltati, la lapidazione.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, che invitava alla conversione all'Islam, dove le donne sono "protette", in quale senso però non si capisce, tutti noi sappiamo cosa attende nel futuro dei nostri figli e figlie: il Pd vuole dare il voto a costoro, con Gianfranco Fini in prima fila, invece Berlusconi lascia che un dittatore strambo faccia delle belle prediche a un po' di "disperata" che se lo "bevono" per 100 euro, poverette.

Iran e Francia ai ferri corti per Carla Bruni

 

Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast cerca di spegnere le proteste della Francia: "Non approviamo il ricorso a commenti offensivi contro cariche istituzionali straniere".

La campagna contro la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, portata avanti da Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, sta provocando le reazioni violente degli estremisti islamici iraniani: Carla è stata chiamata prostituta e pure lei meriterebbe, secondo questi esaltati, la lapidazione.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, che invitava alla conversione all'Islam, dove le donne sono "protette", in quale senso però non si capisce, tutti noi sappiamo cosa attende nel futuro dei nostri figli e figlie: il Pd vuole dare il voto a costoro, con Gianfranco Fini in prima fila, invece Berlusconi lascia che un dittatore strambo faccia delle belle prediche a un po' di "disperata" che se lo "bevono" per 100 euro, poverette.

Carla è stata chiamata prostituta

 Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast cerca di spegnere le proteste della Francia: "Non approviamo il ricorso a commenti offensivi contro cariche istituzionali straniere".

La campagna contro la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, portata avanti da Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, sta provocando le reazioni violente degli estremisti islamici iraniani: Carla è stata chiamata prostituta e pure lei meriterebbe, secondo questi esaltati, la lapidazione.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, che invitava alla conversione all'Islam, dove le donne sono "protette", in quale senso però non si capisce, tutti noi sappiamo cosa attende nel futuro dei nostri figli e figlie: il Pd vuole dare il voto a costoro, con Gianfranco Fini in prima fila, invece Berlusconi lascia che un dittatore strambo faccia delle belle prediche a un po' di "disperata" che se lo "bevono" per 100 euro, poverette.

 

Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast cerca di spegnere le proteste della Francia: "Non approviamo il ricorso a commenti offensivi contro cariche istituzionali straniere".

La campagna contro la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, portata avanti da Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, sta provocando le reazioni violente degli estremisti islamici iraniani: Carla è stata chiamata prostituta e pure lei meriterebbe, secondo questi esaltati, la lapidazione.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, che invitava alla conversione all'Islam, dove le donne sono "protette", in quale senso però non si capisce, tutti noi sappiamo cosa attende nel futuro dei nostri figli e figlie: il Pd vuole dare il voto a costoro, con Gianfranco Fini in prima fila, invece Berlusconi lascia che un dittatore strambo faccia delle belle prediche a un po' di "disperata" che se lo "bevono" per 100 euro, poverette.

Islam nel futuro dei nostri figli e figlie?

Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast cerca di spegnere le proteste della Francia: "Non approviamo il ricorso a commenti offensivi contro cariche istituzionali straniere".

La campagna contro la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, portata avanti da Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, sta provocando le reazioni violente degli estremisti islamici iraniani: Carla è stata chiamata prostituta e pure lei meriterebbe, secondo questi esaltati, la lapidazione.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, che invitava alla conversione all'Islam, dove le donne sono "protette", in quale senso però non si capisce, tutti noi sappiamo cosa attende nel futuro dei nostri figli e figlie: il Pd vuole dare il voto a costoro, con Gianfranco Fini in prima fila, invece Berlusconi lascia che un dittatore strambo faccia delle belle prediche a un po' di "disperata" che se lo "bevono" per 100 euro, poverette.

La campagna contro la lapidazione

 

Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast cerca di spegnere le proteste della Francia: "Non approviamo il ricorso a commenti offensivi contro cariche istituzionali straniere".

La campagna contro la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, portata avanti da Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, sta provocando le reazioni violente degli estremisti islamici iraniani: Carla è stata chiamata prostituta e pure lei meriterebbe, secondo questi esaltati, la lapidazione.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, che invitava alla conversione all'Islam, dove le donne sono "protette", in quale senso però non si capisce, tutti noi sappiamo cosa attende nel futuro dei nostri figli e figlie: il Pd vuole dare il voto a costoro, con Gianfranco Fini in prima fila, invece Berlusconi lascia che un dittatore strambo faccia delle belle prediche a un po' di "disperata" che se lo "bevono" per 100 euro, poverette.

La lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani

 

Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast cerca di spegnere le proteste della Francia: "Non approviamo il ricorso a commenti offensivi contro cariche istituzionali straniere".

La campagna contro la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, portata avanti da Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, sta provocando le reazioni violente degli estremisti islamici iraniani: Carla è stata chiamata prostituta e pure lei meriterebbe, secondo questi esaltati, la lapidazione.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, che invitava alla conversione all'Islam, dove le donne sono "protette", in quale senso però non si capisce, tutti noi sappiamo cosa attende nel futuro dei nostri figli e figlie: il Pd vuole dare il voto a costoro, con Gianfranco Fini in prima fila, invece Berlusconi lascia che un dittatore strambo faccia delle belle prediche a un po' di "disperata" che se lo "bevono" per 100 euro, poverette.

Carla Bruni merita il Linciaggio?

Il ministero degli Esteri di Teheran, Ramin Mehmanparast cerca di spegnere le proteste della Francia: "Non approviamo il ricorso a commenti offensivi contro cariche istituzionali straniere".

La campagna contro la lapidazione dell'iraniana Sakineh Mohammadi-Ashtiani, portata avanti da Carla Bruni, moglie del presidente francese Nicolas Sarkozy, sta provocando le reazioni violente degli estremisti islamici iraniani: Carla è stata chiamata prostituta e pure lei meriterebbe, secondo questi esaltati, la lapidazione.

Dopo il bagno di folla femminile per Gheddafi, che invitava alla conversione all'Islam, dove le donne sono "protette", in quale senso però non si capisce, tutti noi sappiamo cosa attende nel futuro dei nostri figli e figlie: il Pd vuole dare il voto a costoro, con Gianfranco Fini in prima fila, invece Berlusconi lascia che un dittatore strambo faccia delle belle prediche a un po' di "disperata" che se lo "bevono" per 100 euro, poverette.

 

Thilo Sarrazin, dalla Bundesbank alla crociata

 

Un libro sta uscendo in Germania e la polemica è grande: "Il futuro islamico" della Germania è stato scritto da Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank.

La polemica è esplosa a livello politico e tutti i partiti lo hanno condannato, ma la base popolare tedesca lo vede come un eroe.

Questo è solo uno dei sintomi di quel fenomeno pericoloso che si chiama ritorno al passato, o meglio la xenofobia in Europa che ritorna, o peggio ancora la paura spingerà la maggior parte degli europei a chiudere orecchie e occhi agli ...orrori del futuro.

Solo i politici europei non si accorgono di nulla.

Ci sono o ci fanno?

La loro poca attenzione preoccupa e sono risibili pure le loro risposte, sempre stigmatizzate, sempre retoriche, ridicole e anacronistiche.

I segnali sono tanti, vengono dalla Francia, dall'Olanda e ora dalla Germania, ma pure dall'Italia, dal Nord e dal Sud.

Io rimango sulla riva del fiume: non mi rimane che urlare "al lupo al lupo" e attendere che passino i primi cadaveri.


Razzismo e xenofobia? No, solo paura

 

Un libro sta uscendo in Germania e la polemica è grande: "Il futuro islamico" della Germania è stato scritto da Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank.

La polemica è esplosa a livello politico e tutti i partiti lo hanno condannato, ma la base popolare tedesca lo vede come un eroe.

Questo è solo uno dei sintomi di quel fenomeno pericoloso che si chiama ritorno al passato, o meglio la xenofobia in Europa che ritorna, o peggio ancora la paura spingerà la maggior parte degli europei a chiudere orecchie e occhi agli ...orrori del futuro.

Solo i politici europei non si accorgono di nulla.

Ci sono o ci fanno?

La loro poca attenzione preoccupa e sono risibili pure le loro risposte, sempre stigmatizzate, sempre retoriche, ridicole e anacronistiche.

I segnali sono tanti, vengono dalla Francia, dall'Olanda e ora dalla Germania, ma pure dall'Italia, dal Nord e dal Sud.

Io rimango sulla riva del fiume: non mi rimane che urlare "al lupo al lupo" e attendere che passino i primi cadaveri.

La paura dalla Francia, dall'Olanda e ora dalla Germania, ma pure dall'Italia

 

Un libro sta uscendo in Germania e la polemica è grande: "Il futuro islamico" della Germania è stato scritto da Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank.

La polemica è esplosa a livello politico e tutti i partiti lo hanno condannato, ma la base popolare tedesca lo vede come un eroe.

Questo è solo uno dei sintomi di quel fenomeno pericoloso che si chiama ritorno al passato, o meglio la xenofobia in Europa che ritorna, o peggio ancora la paura spingerà la maggior parte degli europei a chiudere orecchie e occhi agli ...orrori del futuro.

Solo i politici europei non si accorgono di nulla.

Ci sono o ci fanno?

La loro poca attenzione preoccupa e sono risibili pure le loro risposte, sempre stigmatizzate, sempre retoriche, ridicole e anacronistiche.

I segnali sono tanti, vengono dalla Francia, dall'Olanda e ora dalla Germania, ma pure dall'Italia, dal Nord e dal Sud.

Io rimango sulla riva del fiume: non mi rimane che urlare "al lupo al lupo" e attendere che passino i primi cadaveri.

Nord e dal Sud

 

Un libro sta uscendo in Germania e la polemica è grande: "Il futuro islamico" della Germania è stato scritto da Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank.

La polemica è esplosa a livello politico e tutti i partiti lo hanno condannato, ma la base popolare tedesca lo vede come un eroe.

Questo è solo uno dei sintomi di quel fenomeno pericoloso che si chiama ritorno al passato, o meglio la xenofobia in Europa che ritorna, o peggio ancora la paura spingerà la maggior parte degli europei a chiudere orecchie e occhi agli ...orrori del futuro.

Solo i politici europei non si accorgono di nulla.

Ci sono o ci fanno?

La loro poca attenzione preoccupa e sono risibili pure le loro risposte, sempre stigmatizzate, sempre retoriche, ridicole e anacronistiche.

I segnali sono tanti, vengono dalla Francia, dall'Olanda e ora dalla Germania, ma pure dall'Italia, dal Nord e dal Sud.

Io rimango sulla riva del fiume: non mi rimane che urlare "al lupo al lupo" e attendere che passino i primi cadaveri.

Razze e fedi diverse creano scompiglio in Europa?

 

Un libro sta uscendo in Germania e la polemica è grande: "Il futuro islamico" della Germania è stato scritto da Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank.

La polemica è esplosa a livello politico e tutti i partiti lo hanno condannato, ma la base popolare tedesca lo vede come un eroe.

Questo è solo uno dei sintomi di quel fenomeno pericoloso che si chiama ritorno al passato, o meglio la xenofobia in Europa che ritorna, o peggio ancora la paura spingerà la maggior parte degli europei a chiudere orecchie e occhi agli ...orrori del futuro.

Solo i politici europei non si accorgono di nulla.

Ci sono o ci fanno?

La loro poca attenzione preoccupa e sono risibili pure le loro risposte, sempre stigmatizzate, sempre retoriche, ridicole e anacronistiche.

I segnali sono tanti, vengono dalla Francia, dall'Olanda e ora dalla Germania, ma pure dall'Italia, dal Nord e dal Sud.

Io rimango sulla riva del fiume: non mi rimane che urlare "al lupo al lupo" e attendere che passino i primi cadaveri.

Primi sintomi di chiusura pericolosa in Germania

 

Un libro sta uscendo in Germania e la polemica è grande: "Il futuro islamico" della Germania è stato scritto da Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank.

La polemica è esplosa a livello politico e tutti i partiti lo hanno condannato, ma la base popolare tedesca lo vede come un eroe.

Questo è solo uno dei sintomi di quel fenomeno pericoloso che si chiama ritorno al passato, o meglio la xenofobia in Europa che ritorna, o peggio ancora la paura spingerà la maggior parte degli europei a chiudere orecchie e occhi agli ...orrori del futuro.

Solo i politici europei non si accorgono di nulla.

Ci sono o ci fanno?

La loro poca attenzione preoccupa e sono risibili pure le loro risposte, sempre stigmatizzate, sempre retoriche, ridicole e anacronistiche.

I segnali sono tanti, vengono dalla Francia, dall'Olanda e ora dalla Germania, ma pure dall'Italia, dal Nord e dal Sud.

Io rimango sulla riva del fiume: non mi rimane che urlare "al lupo al lupo" e attendere che passino i primi cadaveri.

La paura genera mostri

 

Un libro sta uscendo in Germania e la polemica è grande: "Il futuro islamico" della Germania è stato scritto da Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank.

La polemica è esplosa a livello politico e tutti i partiti lo hanno condannato, ma la base popolare tedesca lo vede come un eroe.

Questo è solo uno dei sintomi di quel fenomeno pericoloso che si chiama ritorno al passato, o meglio la xenofobia in Europa che ritorna, o peggio ancora la paura spingerà la maggior parte degli europei a chiudere orecchie e occhi agli ...orrori del futuro.

Solo i politici europei non si accorgono di nulla.

Ci sono o ci fanno?

La loro poca attenzione preoccupa e sono risibili pure le loro risposte, sempre stigmatizzate, sempre retoriche, ridicole e anacronistiche.

I segnali sono tanti, vengono dalla Francia, dall'Olanda e ora dalla Germania, ma pure dall'Italia, dal Nord e dal Sud.

Io rimango sulla riva del fiume: non mi rimane che urlare "al lupo al lupo" e attendere che passino i primi cadaveri.


Ora da tutta Europa sale il terrore dell’Islam?

 

Un libro sta uscendo in Germania e la polemica è grande: "Il futuro islamico" della Germania è stato scritto da Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank.

La polemica è esplosa a livello politico e tutti i partiti lo hanno condannato, ma la base popolare tedesca lo vede come un eroe.

Questo è solo uno dei sintomi di quel fenomeno pericoloso che si chiama ritorno al passato, o meglio la xenofobia in Europa che ritorna, o peggio ancora la paura spingerà la maggior parte degli europei a chiudere orecchie e occhi agli ...orrori del futuro.

Solo i politici europei non si accorgono di nulla.

Ci sono o ci fanno?

La loro poca attenzione preoccupa e sono risibili pure le loro risposte, sempre stigmatizzate, sempre retoriche, ridicole e anacronistiche.

I segnali sono tanti, vengono dalla Francia, dall'Olanda e ora dalla Germania, ma pure dall'Italia, dal Nord e dal Sud.

Io rimango sulla riva del fiume: non mi rimane che urlare "al lupo al lupo" e attendere che passino i primi cadaveri.

L'uomo che parla in modo pacato, Benedetto XVI

 Benedetto XVI è il pontefice meno amato degli ultimi 60anni: un po' perché è tedesco, un po' perché è molto colto, ma soprattutto un po' perché è il simbolo della tradizione cattolica, ostile ai cambiamenti dottrinali, che ne sconvolgerebbero lo spirito profondo della fede di Roma.

Così non è amato, ma è deriso: è odiato dai gay, detti in modo popolare culattoni, checche e froci.

E' odioso per i puttanieri, ma pure per i pedofili dentro e fuori la Chiesa Cattolica: è detestato pure da coloro che disprezzano gli ultimi e i poveri.

Sì, è l'uomo meno adatto a rappresentare questa epoca, tutta forma e niente sostanza, tutte panzane e tante contraddizioni: un uomo simile non può che essere odiato.

Ratzinger, il papa silenzioso e timido

Benedetto XVI è il pontefice meno amato degli ultimi 60anni: un po' perché è tedesco, un po' perché è molto colto, ma soprattutto un po' perché è il simbolo della tradizione cattolica, ostile ai cambiamenti dottrinali, che ne sconvolgerebbero lo spirito profondo della fede di Roma.

Così non è amato, ma è deriso: è odiato dai gay, detti in modo popolare culattoni, checche e froci.

E' odioso per i puttanieri, ma pure per i pedofili dentro e fuori la Chiesa Cattolica: è detestato pure da coloro che disprezzano gli ultimi e i poveri.

Sì, è l'uomo meno adatto a rappresentare questa epoca, tutta forma e niente sostanza, tutte panzane e tante contraddizioni: un uomo simile non può che essere odiato.

Benedetto XVI è il pontefice meno amato degli ultimi 60anni: un po' perché è tedesco, un po' perché è molto colto, ma soprattutto un po' perché è il simbolo della tradizione cattolica, ostile ai cambiamenti dottrinali, che ne sconvolgerebbero lo spirito profondo della fede di Roma.

Così non è amato, ma è deriso: è odiato dai gay, detti in modo popolare culattoni, checche e froci.

E' odioso per i puttanieri, ma pure per i pedofili dentro e fuori la Chiesa Cattolica: è detestato pure da coloro che disprezzano gli ultimi e i poveri.

Sì, è l'uomo meno adatto a rappresentare questa epoca, tutta forma e niente sostanza, tutte panzane e tante contraddizioni: un uomo simile non può che essere odiato.

Il papa della tradizione

Benedetto XVI è il pontefice meno amato degli ultimi 60anni: un po' perché è tedesco, un po' perché è molto colto, ma soprattutto un po' perché è il simbolo della tradizione cattolica, ostile ai cambiamenti dottrinali, che ne sconvolgerebbero lo spirito profondo della fede di Roma.

Così non è amato, ma è deriso: è odiato dai gay, detti in modo popolare culattoni, checche e froci.

E' odioso per i puttanieri, ma pure per i pedofili dentro e fuori la Chiesa Cattolica: è detestato pure da coloro che disprezzano gli ultimi e i poveri.

Sì, è l'uomo meno adatto a rappresentare questa epoca, tutta forma e niente sostanza, tutte panzane e tante contraddizioni: un uomo simile non può che essere odiato.

Il pontefice che resta fermo

Benedetto XVI è il pontefice meno amato degli ultimi 60anni: un po' perché è tedesco, un po' perché è molto colto, ma soprattutto un po' perché è il simbolo della tradizione cattolica, ostile ai cambiamenti dottrinali, che ne sconvolgerebbero lo spirito profondo della fede di Roma.

Così non è amato, ma è deriso: è odiato dai gay, detti in modo popolare culattoni, checche e froci.

E' odioso per i puttanieri, ma pure per i pedofili dentro e fuori la Chiesa Cattolica: è detestato pure da coloro che disprezzano gli ultimi e i poveri.

Sì, è l'uomo meno adatto a rappresentare questa epoca, tutta forma e niente sostanza, tutte panzane e tante contraddizioni: un uomo simile non può che essere odiato.

La fede è stabile grazie a lui

Benedetto XVI è il pontefice meno amato degli ultimi 60anni: un po' perché è tedesco, un po' perché è molto colto, ma soprattutto un po' perché è il simbolo della tradizione cattolica, ostile ai cambiamenti dottrinali, che ne sconvolgerebbero lo spirito profondo della fede di Roma.

Così non è amato, ma è deriso: è odiato dai gay, detti in modo popolare culattoni, checche e froci.

E' odioso per i puttanieri, ma pure per i pedofili dentro e fuori la Chiesa Cattolica: è detestato pure da coloro che disprezzano gli ultimi e i poveri.

Sì, è l'uomo meno adatto a rappresentare questa epoca, tutta forma e niente sostanza, tutte panzane e tante contraddizioni: un uomo simile non può che essere odiato.

L’uomo che venne dalla Germania

 

Benedetto XVI è il pontefice meno amato degli ultimi 60anni: un po' perché è tedesco, un po' perché è molto colto, ma soprattutto un po' perché è il simbolo della tradizione cattolica, ostile ai cambiamenti dottrinali, che ne sconvolgerebbero lo spirito profondo della fede di Roma.

Così non è amato, ma è deriso: è odiato dai gay, detti in modo popolare culattoni, checche e froci.

E' odioso per i puttanieri, ma pure per i pedofili dentro e fuori la Chiesa Cattolica: è detestato pure da coloro che disprezzano gli ultimi e i poveri.

Sì, è l'uomo meno adatto a rappresentare questa epoca, tutta forma e niente sostanza, tutte panzane e tante contraddizioni: un uomo simile non può che essere odiato.

Il nemico delle mode futili

 

Benedetto XVI è il pontefice meno amato degli ultimi 60anni: un po' perché è tedesco, un po' perché è molto colto, ma soprattutto un po' perché è il simbolo della tradizione cattolica, ostile ai cambiamenti dottrinali, che ne sconvolgerebbero lo spirito profondo della fede di Roma.

Così non è amato, ma è deriso: è odiato dai gay, detti in modo popolare culattoni, checche e froci.

E' odioso per i puttanieri, ma pure per i pedofili dentro e fuori la Chiesa Cattolica: è detestato pure da coloro che disprezzano gli ultimi e i poveri.

Sì, è l'uomo meno adatto a rappresentare questa epoca, tutta forma e niente sostanza, tutte panzane e tante contraddizioni: un uomo simile non può che essere odiato.


Il sommo pontefice dalla grande cultura

 

Benedetto XVI è il pontefice meno amato degli ultimi 60anni: un po' perché è tedesco, un po' perché è molto colto, ma soprattutto un po' perché è il simbolo della tradizione cattolica, ostile ai cambiamenti dottrinali, che ne sconvolgerebbero lo spirito profondo della fede di Roma.

Così non è amato, ma è deriso: è odiato dai gay, detti in modo popolare culattoni, checche e froci.

E' odioso per i puttanieri, ma pure per i pedofili dentro e fuori la Chiesa Cattolica: è detestato pure da coloro che disprezzano gli ultimi e i poveri.

Sì, è l'uomo meno adatto a rappresentare questa epoca, tutta forma e niente sostanza, tutte panzane e tante contraddizioni: un uomo simile non può che essere odiato.


Ora il discorso sul Corano, sull'Islam e sulla conversione dell'Europa alla religione di Maometto era rivolto in particolare verso la sua gente e verso i radicali islamici, che vedono nel Colonnello un quasi traditore, perché è troppo vicino agli interessi occidentali.

Un fatto è certo: Gheddafi è un dittatore e come tale ha delle colpe, prima fra tutte quelle di non permettere la libertà nella sua terra.

Le stravaganze del dittatore libico sono tante e prima fra tutte c'è la scelta di vivere sempre sotto la tenda, pur mantenendo il lusso e le comodità.

E' orgoglioso di appartenere a un popolo nomade, con i suoi riti e i suoi cavalli, le sue spade, con tradizioni e abitudini da "Mille e una Notte", quasi fiabesche.

Certamente la visita di Gheddafi attirerà le proteste di molti governi esteri, oltre alle contestazioni delle nostre opposizioni.

Invece tutte queste ragazze, che per pochi soldi si sono "bevute" il sermone del Colonnello, mostrano un'Italia che ha bisogno di lavoro e di opportunità.

Pure la predica di Gheddafi e qualche ora sotto il sole poteva servire in questo momento difficile, dove le donne hanno sempre meno opportunità degli uomini in campo lavorativo.

Però è triste vedere tante fanciulle disposte ad ascoltare un personaggio che, credo, non possa appassionare il pubblico femminile come un attore o un cantante famoso: spero che molte fossero attratte dalla curiosità e non solo dal premio in euro.

Un tempo c'erano le folle di ragazze e di ragazzine per qualche complesso di noti cantanti stranieri, oggi invece si va in fila dal Colonnello: è un segno dei tempi, che non conoscono l'entusiasmo.

La fame di denaro è grande, per necessità impellenti, ma anche per un vestito nuovo.

Qualcuna si convertirebbe all'Islam per una vita da......"Mille e una Notte"?

A proposito, quanto vale la libertà?

E' orgoglioso di appartenere a un popolo nomade, con i suoi riti e i suoi cavalli, le sue spade, con tradizioni e abitudini da "Mille e una Notte", quasi fiabesche.

Certamente la visita di Gheddafi attirerà le proteste di molti governi esteri, oltre alle contestazioni delle nostre opposizioni.

Invece tutte queste ragazze, che per pochi soldi si sono "bevute" il sermone del Colonnello, mostrano un'Italia che ha bisogno di lavoro e di opportunità.

Pure la predica di Gheddafi e qualche ora sotto il sole poteva servire in questo momento difficile, dove le donne hanno sempre meno opportunità degli uomini in campo lavorativo.

Però è triste vedere tante fanciulle disposte ad ascoltare un personaggio che, credo, non possa appassionare il pubblico femminile come un attore o un cantante famoso: spero che molte fossero attratte dalla curiosità e non solo dal premio in euro.

Un tempo c'erano le folle di ragazze e di ragazzine per qualche complesso di noti cantanti stranieri, oggi invece si va in fila dal Colonnello: è un segno dei tempi, che non conoscono l'entusiasmo.

La fame di denaro è grande, per necessità impellenti, ma anche per un vestito nuovo.

Qualcuna si convertirebbe all'Islam per una vita da......"Mille e una Notte"?

A proposito, quanto vale la libertà?

 

Certamente la visita di Gheddafi attirerà le proteste di molti governi esteri, oltre alle contestazioni delle nostre opposizioni.

Invece tutte queste ragazze, che per pochi soldi si sono "bevute" il sermone del Colonnello, mostrano un'Italia che ha bisogno di lavoro e di opportunità.

Pure la predica di Gheddafi e qualche ora sotto il sole poteva servire in questo momento difficile, dove le donne hanno sempre meno opportunità degli uomini in campo lavorativo.

Però è triste vedere tante fanciulle disposte ad ascoltare un personaggio che, credo, non possa appassionare il pubblico femminile come un attore o un cantante famoso: spero che molte fossero attratte dalla curiosità e non solo dal premio in euro.

Un tempo c'erano le folle di ragazze e di ragazzine per qualche complesso di noti cantanti stranieri, oggi invece si va in fila dal Colonnello: è un segno dei tempi, che non conoscono l'entusiasmo.

La fame di denaro è grande, per necessità impellenti, ma anche per un vestito nuovo.

Qualcuna si convertirebbe all'Islam per una vita da......"Mille e una Notte"?

A proposito, quanto vale la libertà?

 

Gli affari per l'Italia e in particolare per qualcuno, sono tanti e fruttuosi: avremo petrolio in cambio di commesse in terra libica, poi la finanza libica ha interesse a investire in Italia.

Ora il discorso sul Corano, sull'Islam e sulla conversione dell'Europa alla religione di Maometto era rivolto in particolare verso la sua gente e verso i radicali islamici, che vedono nel Colonnello un quasi traditore, perché è troppo vicino agli interessi occidentali.

Un fatto è certo: Gheddafi è un dittatore e come tale ha delle colpe, prima fra tutte quelle di non permettere la libertà nella sua terra.

Le stravaganze del dittatore libico sono tante e prima fra tutte c'è la scelta di vivere sempre sotto la tenda, pur mantenendo il lusso e le comodità.

E' orgoglioso di appartenere a un popolo nomade, con i suoi riti e i suoi cavalli, le sue spade, con tradizioni e abitudini da "Mille e una Notte", quasi fiabesche.

Certamente la visita di Gheddafi attirerà le proteste di molti governi esteri, oltre alle contestazioni delle nostre opposizioni.

Invece tutte queste ragazze, che per pochi soldi si sono "bevute" il sermone del Colonnello, mostrano un'Italia che ha bisogno di lavoro e di opportunità.

Pure la predica di Gheddafi e qualche ora sotto il sole poteva servire in questo momento difficile, dove le donne hanno sempre meno opportunità degli uomini in campo lavorativo.

Però è triste vedere tante fanciulle disposte ad ascoltare un personaggio che, credo, non possa appassionare il pubblico femminile come un attore o un cantante famoso: spero che molte fossero attratte dalla curiosità e non solo dal premio in euro.

Un tempo c'erano le folle di ragazze e di ragazzine per qualche complesso di noti cantanti stranieri, oggi invece si va in fila dal Colonnello: è un segno dei tempi, che non conoscono l'entusiasmo.

La fame di denaro è grande, per necessità impellenti, ma anche per un vestito nuovo.

Qualcuna si convertirebbe all'Islam per una vita da......"Mille e una Notte"?

A proposito, quanto vale la libertà?

Tutte queste ragazze, che per pochi soldi si sono "bevute" il sermone del Colonnello, mostrano un'Italia che ha bisogno di lavoro e di opportunità.

Pure la predica di Gheddafi e qualche ora sotto il sole poteva servire in questo momento difficile, dove le donne hanno sempre meno opportunità degli uomini in campo lavorativo.

Però è triste vedere tante fanciulle disposte ad ascoltare un personaggio che, credo, non possa appassionare il pubblico femminile come un attore o un cantante famoso: spero che molte fossero attratte dalla curiosità e non solo dal premio in euro.

Un tempo c'erano le folle di ragazze e di ragazzine per qualche complesso di noti cantanti stranieri, oggi invece si va in fila dal Colonnello: è un segno dei tempi, che non conoscono l'entusiasmo.

La fame di denaro è grande, per necessità impellenti, ma anche per un vestito nuovo.

Qualcuna si convertirebbe all'Islam per una vita da......"Mille e una Notte"?

A proposito, quanto vale la libertà?

 

Però è triste vedere tante fanciulle disposte ad ascoltare un personaggio che, credo, non possa appassionare il pubblico femminile come un attore o un cantante famoso: spero che molte fossero attratte dalla curiosità e non solo dal premio in euro.

Un tempo c'erano le folle di ragazze e di ragazzine per qualche complesso di noti cantanti stranieri, oggi invece si va in fila dal Colonnello: è un segno dei tempi, che non conoscono l'entusiasmo.

La fame di denaro è grande, per necessità impellenti, ma anche per un vestito nuovo.

Qualcuna si convertirebbe all'Islam per una vita da......"Mille e una Notte"?

A proposito, quanto vale la libertà?

Un tempo c'erano le folle di ragazze e di ragazzine per qualche complesso di noti cantanti stranieri, oggi invece si va in fila dal Colonnello: è un segno dei tempi, che non conoscono l'entusiasmo.

La fame di denaro è grande, per necessità impellenti, ma anche per un vestito nuovo.

Qualcuna si convertirebbe all'Islam per una vita da......"Mille e una Notte"?

A proposito, quanto vale la libertà?

Il dittatore libico seppe mutar strategia e prendere le distanze dai gruppi radicali islamici, che iniziarono ad odiarlo: trovandosi tra due fuochi il Colonnello decise di proseguire nella sua politica economica, scaltra ed efficiente,

Seppe fare buoni affari con gli italiani in particolare, ma sdoganarlo, guarda caso, fu proprio Silvio Berlusconi: oggi la sponda Sud del Mare Mediterraneo è quasi amica dell'Italia e ancora gli italiani vanno per lavorare, per investire e per costruire.

Gli affari per l'Italia e in particolare per qualcuno, sono tanti e fruttuosi: avremo petrolio in cambio di commesse in terra libica, poi la finanza libica ha interesse a investire in Italia.

Ora il discorso sul Corano, sull'Islam e sulla conversione dell'Europa alla religione di Maometto era rivolto in particolare verso la sua gente e verso i radicali islamici, che vedono nel Colonnello un quasi traditore, perché è troppo vicino agli interessi occidentali.

Un fatto è certo: Gheddafi è un dittatore e come tale ha delle colpe, prima fra tutte quelle di non permettere la libertà nella sua terra.

Le stravaganze del dittatore libico sono tante e prima fra tutte c'è la scelta di vivere sempre sotto la tenda, pur mantenendo il lusso e le comodità.

E' orgoglioso di appartenere a un popolo nomade, con i suoi riti e i suoi cavalli, le sue spade, con tradizioni e abitudini da "Mille e una Notte", quasi fiabesche.

Certamente la visita di Gheddafi attirerà le proteste di molti governi esteri, oltre alle contestazioni delle nostre opposizioni.

Invece tutte queste ragazze, che per pochi soldi si sono "bevute" il sermone del Colonnello, mostrano un'Italia che ha bisogno di lavoro e di opportunità.

Pure la predica di Gheddafi e qualche ora sotto il sole poteva servire in questo momento difficile, dove le donne hanno sempre meno opportunità degli uomini in campo lavorativo.

Però è triste vedere tante fanciulle disposte ad ascoltare un personaggio che, credo, non possa appassionare il pubblico femminile come un attore o un cantante famoso: spero che molte fossero attratte dalla curiosità e non solo dal premio in euro.

Un tempo c'erano le folle di ragazze e di ragazzine per qualche complesso di noti cantanti stranieri, oggi invece si va in fila dal Colonnello: è un segno dei tempi, che non conoscono l'entusiasmo.

La fame di denaro è grande, per necessità impellenti, ma anche per un vestito nuovo.

Qualcuna si convertirebbe all'Islam per una vita da......"Mille e una Notte"?

A proposito, quanto vale la libertà?



la xenofobia in Europa

Un libro sta uscendo in Germania e la polemica è grande: “Il futuro islamico" della Germania è stato scritto da Thilo Sarrazin, componente del direttorio della Bundesbank.



La polemica è esplosa a livello politico e tutti i partiti lo hanno condannato, ma la base popolare tedesca lo vede come un eroe.



Questo è solo uno dei sintomi di quel fenomeno pericoloso che si chiama ritorno al passato, o meglio la xenofobia in Europa che ritorna, o peggio ancora la paura spingerà la maggior parte degli europei a chiudere orecchie e occhi agli ...orrori del futuro.



Solo i politici europei non si accorgono di nulla.



Ci sono o ci fanno?



La loro poca attenzione preoccupa e sono risibili pure le loro risposte, sempre stigmatizzate, sempre retoriche, ridicole e anacronistiche.



I segnali sono tanti, vengono dalla Francia, dall'Olanda e ora dalla Germania, ma pure dall'Italia, dal Nord e dal Sud.



Io rimango sulla riva del fiume: non mi rimane che urlare “al lupo al lupo” e attendere che passino i primi cadaveri.